23.6.11

Come faccio se corri come una lepre


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Come definiresti il tuo stile? Quali sono i tuoi soggetti prediletti?

Per molto tempo sono stato influenzato dalla riproducibilità tecnica dell'Arte e più in particolare dalla Pop Art americana. Andavo alla ricerca dei - miti del quotidiano - nella cultura del consumo e dei mass-media, nella società dello spreco, dell'iperproduttività, dei rifiuti e li - esplodevo - attraverso opere pittoriche e video. Per questo motivo ho chiamato il mio stile Trop Art all'inizio della mia carriera e Metropop Art successivamente, quando la ricerca dei feticci che mi interessavano confluiva nei centri urbani all'inizio del XXI secolo. 

I miei soggetti prediletti oggi (quelli grazie ai quali ricevo le migliori stimolazioni) si trovano nella letteratura. Quattro scrittori in particolare hanno modellato la mia estetica e mi piace chiamarli le quattro - B - della mia vita: Ballard, Burroughs, Baudrillard e Bukowski. James Graham Ballard per aver analizzato lo spazio interiore, l'inner space, luogo di incontro tra le pulsioni della psiche umana e le immagini e i simboli veicolati dai mass media. William Seward Burroughs i cui romanzi sono l'espressione più estrema della rabbia psicologica nella letteratura contemporanea, dove l'oscenità viene usata come arma totale attraverso la tecnica del cut-up, una sorta di disintegrazione letteraria. Jean Baudrillard, teorico della postmodernità e della società simulacro, la cui filosofia è fondata sulla critica del pensiero scientifico tradizionale e, ancora più importante, sul concetto di virtualità del mondo apparente. Infine Charles Bukowski, il morboso, l'ubriacone ma anche il raffinato e delicato poeta della quotidianità di una vita dedicata all'ozio e all'autodistruzione. Ecco, la loro dottrina emerge in tutte le mie opere, è alla base della mia logica e influenza sempre le mie scelte stilistiche. Devo molto a queste quattro figure della Storia. 

Come nasce l'ispirazione per i tuoi lavori?

Occidente per principianti. Giro di schiaffi. Scarpe da tennis per non fare rumore. La metrica del quotidiano. Voi uomini siete tutti uguali. Ecco come stanno le cose. Il vino finì in fretta e ordinai un'altra bottiglia. Puoi uscire dalla stanza adesso. New York Stories. Juckebox all'idrogeno. Per chi ama viaggiare con calma, senza fretta. Righine colorate di spessori diversi. Tutti i posti del mondo. Senso altro. Come faccio se corri come una lepre. Sono solo alcuni titoli dei miei quadri, di disegni, acquerelli e di cortometraggi. Sono anche piccole e profonde esperienze del quotidiano ed è esattamente in quei momenti e in quei luoghi che nasce la mia vocazione.

Ho notato che i colori hanno una grande importanza nel tuo lavoro...

Il colore è un elemento fondamentale della mia estetica. Nelle tele il colore è corpo, esplosione, ma è anche segno e traccia. Si sovrappone, si stratifica in un collage che racconta la vita di tutti i giorni: ricordi, istanti, opportunità, per raggiungere una frammentazione inesplorata. Frammentazione che è anche moltiplicazione di valori cromatici e sfondamento della percezione con l'utilizzo di materiali tridimensionali. Una propagazione, questa, alla continua ricerca di spazi altri, di ritmi armonici, del limite tra reale e irreale in una danza suggerita da un occidentale e in aequo Yin e Yang.


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Estratto - Intervista originale di Barbara Bozzola per Tribuna Novarese Anno XXX - N°41
31 maggio 2011