Se dicessi quello che penso veramente mi arresterebbero o mi chiuderebbero in manicomio. Andiamo, sono sicuro che sarebbe così per tutti.
DNTRY
Un'immersione nell'ordinario, un deliberato rifiuto di chiarire i contesti che mostrano le relazioni tra gli oggetti e gli eventi e di trovare un qualsiasi modello. Un'insistenza sulla qualità casuale dell'esperienza, sul fatto che ogni cosa può essere ed è separata e unita da ogni altra e da tutte le altre.
15.11.14
Bleeding Edge
10.2.14
Occidente per principianti
Bestemmia, urla silenziosamente, respira a fatica, serve una boccata di tabacco per svegliare l’anima che scuote lo stomaco fino alle viscere.
Nuovo progetto: evviva! Altre idee da vomitare. Presto il bisogno di tagliarsi la lingua lo scuoterà di nuovo, per questo si porta avanti mordicchiandola un poco fino a procurarsi leggeri taglietti che lasceranno segni indelebili.
Tic, tic, tic, le dita battono sul mouse per ore, ore e ore. Chiudi. Sbagliato.
Non va bene. Rifare tutto daccapo. Una tela, datemi una tela.
Non va bene. Rifare tutto daccapo. Una tela, datemi una tela.
Bestemmia, urla silenziosamente, respira a fatica.
Un’altra volta, un’altra boccata.
Non un lamento, solo affanno lo circonda.
Un pennello, datemi un pennello.
Tic, tic, tic, il mouse finisce con il confondersi con la lentissima lancetta dei secondi. Uscire, andare fuori, in carrozza! Si sale, solite facce, solita gente, più o meno i soliti discorsi fatti di tradimenti, parrucchieri conditi da un puzzo di polvere mista a umidità.
Corri, corri più veloce. Stop, le porte si aprono.
Specchio d’acqua.
Colore.
Tela.
È ancor vivo.
Alessandro Secchi
Allora la mia mente ebbe quello che sarà stato l’unico lampo di genio della mia infanzia; capii che, qualunque cosa facessi, la potevo paragonare a un gioco.
Juan Rodolfo Wilcock
16.1.14
28.1.13
Paragonare a un gioco
Allora la mia mente ebbe quello che sarà stato l'unico lampo di genio della mia infanzia; capii che, qualunque cosa facessi, la potevo paragonare a un gioco.
Juan Rodolfo Wilcock, I tarocchi del Mantegna (Il Mondo)
18.12.12
Per chi ama viaggiare con calma senza fretta
Test
Cos'è un antipoeta:
Un commerciante di urne e bare?
Un sacerdote che non crede in niente?
Un generale insicuro?
Un vagabondo che ride di tutto
Anche della vecchiaia e della morte?
Un interlocutore irascibile?
Un ballerino sull'orlo dell'abisso?
Un narcisista che ama tutti?
Un burlone sanguinario
Deliberatamente miserabile
Un poeta che dorme su una sedia?
Un alchimista dei tempi moderni?
Un rivoluzionario tascabile?
Un piccolo borghese?
Un ciarlatano?
Un dio?
Un innocente?
Un paesano di Santiago del Cile?
Sottolinei la frase che considera corretta.
Cos'è l'antipoesia:
Una tempesta in un bicchier d'acqua?
Una macchia di neve su una roccia?
Un vassoio pieno di escrementi umani
come crede padre Salvatierra?
Uno specchio che dice la verità?
Uno schiaffo al Presidente
della Società degli Scrittori?
(che Dio l'abbia in gloria)
Un avvertimento ai giovani poeti?
Una bara a reazione?
Una bara a forza centrifuga?
Una bara a gas di paraffina?
Una camera ardente senza defunto?
Barri con una croce
La definizione che considera corretta.
Nicanor Parra
10.9.12
25.8.12
Il segreto
I poeti realvisceralisti Arturo Belano e Ulises Lima immobili a guardarla
Il segreto (...) è però un simulacro del segreto, un segreto che ha perso la sua essenza e che opera modulato in due forme: il segreto ludico, che incanta, che genera entusiasmo ed il segreto che impone un fallimento, un disincanto (...).
Il segreto simulacro non richiede di essere svelato; il segreto si mantiene sempre nell'indeterminazione. Perché l'indeterminazione è vita mentre la determinazione è la morte. Tutto quello che si territorializza, che si fissa, muore. Ad esempio, Cesarèa Tinajero ne I Detective Selvaggi muore poco dopo essere stata trovata. Trovare è uguale a morire. Tutto quello che viene trovato o svelato, muore o è già morto (...).
Ormai non serve più cercare per trovare il significato, perché cercare non ha senso. Può aver senso solamente l'attraversamento, la fuga permanente. Per questo il detective istiga alla ricerca e alla fuga. Entrambi infatti si relazionano con il vitalismo. Belano, Lima, Amalfitano, Arcimboli sono i grandi fuggitivi che la sua narrativa ci propone. Scappano, ma cercano anche incessantemente, il che rende indeterminato ciò che si sta cercando o da cui si sta fuggendo. Senza fuga non c'è ricerca e senza ricerca non c'è fuga: questi sono i grandi punti di forza dei suoi testi.
Patricia Espinosa
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