Città di orge, vagabondaggi, feste,
Città che l'esser io vissuto, l'aver cantato in te renderàun giorno famosa,
Non le tue cerimonie, le mutevoli scene, gli spettacoli
valgono a ripagarmi,
Non le distese interminabili delle tue case, non i vascelli ai
moli,
Non i cortei per le strade, non le illuminate vetrine ricche
di merci,
Non conversare con dotte persone, o recitare la mia parte
in serate e in feste;
Non tutto questo, ma, mentre passo, o Manhattan, i frequenti
e rapidi lampi degli occhi che m'offrono amore,
Che offrono corresponsione al mio - questi mi ripagano,
Soltanto amanti, perenni amanti, possono ripagarmi.
Città di Orge - Walt Whitman
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