25.8.12

Il segreto


I poeti realvisceralisti Arturo Belano e Ulises Lima immobili a guardarla

Il segreto (...) è però un simulacro del segreto, un segreto che ha perso la sua essenza e che opera modulato in due forme: il segreto ludico, che incanta, che genera entusiasmo ed il segreto che impone un fallimento, un disincanto (...). 
Il segreto simulacro non richiede di essere svelato; il segreto si mantiene sempre nell'indeterminazione. Perché l'indeterminazione è vita mentre la determinazione è la morte. Tutto quello che si territorializza, che si fissa, muore. Ad esempio, Cesarèa Tinajero ne I Detective Selvaggi muore poco dopo essere stata trovata. Trovare è uguale a morire. Tutto quello che viene trovato o svelato, muore o è già morto (...). 
Ormai non serve più cercare per trovare il significato, perché cercare non ha senso. Può aver senso solamente l'attraversamento, la fuga permanente. Per questo il detective istiga alla ricerca e alla fuga. Entrambi infatti si relazionano con il vitalismo. Belano, Lima, Amalfitano, Arcimboli sono i grandi fuggitivi che la sua narrativa ci propone. Scappano, ma cercano anche incessantemente, il che rende indeterminato ciò che si sta cercando o da cui si sta fuggendo. Senza fuga non c'è ricerca e senza ricerca non c'è fuga: questi sono i grandi punti di forza dei suoi testi. 

Patricia Espinosa

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